Il Riccio


Il Riccio, film francese diretto da Mona Achache e tratto dal romanzo di Muriel Barbery dal titolo"L’eleganza del riccio", è davvero da vedere.
E' una storia poetica, elegante, mai noisoa, ironica al punto giusto commovente quanto basta.
Ambientata a Parigi in rue de Grenelle numero 7, le storie che si intrecciano all'interno di un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia, sono quelle di Renée la portinaia, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente (quando invece all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese) E la piccola Paloma, dodicenne alquanto sveglia, molto intelligente e geniale che progetta di uccidersi il giorno del suo tredicesimo compleanno.
Due personaggi in incognito, che si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, gentile e accogliente che sarà in grado di guardare nel cuore e nella mente di Renée e della piccola Paloma.

Una storia dai buoni sentimenti, dolce, dove si leggono le piccole gioie della vita come leggere un buon libro, avere una piacevole compagnia oppure gustarsi un buon pezzo di cioccolata.

Tutto il film però ruota anche attorno al pensiero della morte, non a caso si apre e si chiude con una morte, il pensiero fisso di Paloma su tale fatto e sulla sua convinzione che sono solo gli adulti ad avere paura di questo passaggio della vita che lei ritiene naturale. Passaggio che da li a poco vedrà con occhi diversi...
Se potete andatelo a vedere.
Non ho letto il libro ma se è bello come il film ne vale davvero la pena (o viceversa)


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