IMITATATIONOFDEATH (primo studio)-Ricci/Forte


Una trama di corpi stesi a terra
seminudi
un unico elemento condiviso(a parte gli indumenti intimi)
tacchi,
vertiginosi tacchi

Sedici corpi distesi a terra apparentemente in modo casuale,corpi di uomini e di donne,
che cercano disperatamente di portarsi in piedi, scivolano, si irrigidiscono, soffrono, cadono.
Così si apre questo primo studio dei Ricci/Forte IMITATATIONOFDEATH prima assoluta al Festival di Dro.

Viscerale è il termine che più mi ha invaso lo spirito durante e dopo la fine dello spettacolo.
Un groviglio di emozioni, di ansie, di inquietudini di questi "protagonisti". Una scena vuota, ma solo in apparenza, in realtà piena di fisicità, di dolore, di sofferenza, di sogni...
Nessuna trama ma significati multipli. Lo spettatore si trova
rapito dai primi 10 minuti,
straniato dai racconti spinti,
partecipe alle domande che non trovano risposta,
ai sogni infranti e dal destino inevitabile di ognuno di noi di morire.
Uno spettacolo che "vomita" sul pubblico il malessere di una società malata, inquieta, alle volte brutale, desiderosa di attenzione e d'amore.
IMITATATIONOFDEATH sicuramente non lascia indifferenti. Stordisce, colpisce, e porta il pubblico ad affezionarsi a questi personaggi che ci hanno guardato dritti negli occhi in momenti che sono sembrati più intimi che mai.

Se vi ha incuriosito qui sotto il link promo dello spettacolo:

www.b-fies.it/2011_drodesera/video2011/12/index.html
www.ricciforte.com

Commenti

Anonimo ha detto…
Mi dispiace ma tutto ciò è assai lontano dall'essenza del Teatro. Lungi da qualsiasi forma di moralismo, si badi bene, questo tipo di rappresentazione non meriterebbe nemmeno di essere rappresentata in un programma hard in terza serata. Una forma di erotismo o pseudo-tale molto scadente, per nulla coinvolgente, che svilisce qualsiasi forma di espressione sessuale riducendola a banalità pura. Noioso e ripetitivo.

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