Pasticceri - un sogno tra palco e pasticceria

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Il palco come un laboratorio di pasticceria.
Farina, uova, zucchero, il profumo della crema all’aroma di limone e vaniglia.
La meringa soffice e pronta per le decorazioni,
pan di spagna e bignè come se piovesse,
cioccolata calda che riveste i dolci.
Si, sono a teatro e sto assistendo ad uno spettacolo!

Incontro Pasticceri di Roberto Abbiati e Leonardo Caputo in un pomeriggio di gennaio al Teatro Momo di Mestre (VE)- per chi non ci fosse mai stato lo consiglio, è un piccolo e accogliente teatro a due passi dalla stazione in una via raccolta e sileziosa che programma cose davvero interessanti - volevo prolungare ancora il clima natalizio, desiderosa di immergermi in qualcosa dall'atmosfera avvolgente e divertente ( e perchè no, anche dolce! Il titolo mi ha conquistato al primo sguardo), lo spettacolo di Abbiati e Caputo ha risposto a tutte le mie esigenze mettendo in scena in modo del tutto originale la storia di Cyranò de Bergerac a suon di mestoli e musica a tutto volume (una colonna sonora molto rock tra Lou Reed, Rolling Stones, Prince ecc). 

I protagonisti sono due fratelli (pasticceri appunto), gemelli, opposti nel fisico, nel carattere e negli interessi. L’uno è un pasticcere preparato, l’altro un poeta/pasticcere un po’ goffo, incontrano in Rossana un punto d'incontro e non ritorno (?). A chi la bella dedicherà le proprie attenzioni?
La storia prenderà un risvolto inaspettato e si capirà che l'attenzione è orientata più al rapporto fraterno che non a quello amoroso.

Sembrerà strano da raccontare ma i due attori preparavano davvero i dolci. Il prufumo e l'aroma della vaniglia, il sapore della crema, aleggiava in tutto il teatro, era un incanto guardarli, si perchè sembrava davvero di essere dentro un laboratorio di pasticceria a seguire i battibecchi di questi due fratelli cosi diversi ma complementari. Li dentro, in quello spazio dove il tempo sembrava essersi fermato, dove potevano essere solo le 4 del pomeriggio o della mattina, dove non esistevano ferie, ma solo la musica a tutto volume che accompagnava i dolci in forno e i vaneggiamenti, i racconti, dei due fratelli che si scontrano e si amano, si ammirano e non se lo dicono. 

Genuinità, la chiave della messa in scena, due attori che rappresentano dei personaggi reali, questa la magia del lavoro, momenti esileranti di improvvisazione condiscono lo spettacolo di risate e momenti comici. E' come se la finzione non esistesse e cosi il teatro diventa vita, sincerità e attimi in cui assaggiare le cose deliziose preparate sul palco e pronte per essere condivise col pubblico.

Un piccolo gioiello Pasticceri che va condiviso, visto e assaporato.

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