The Real Game - Troilo e Cressida

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Troilo e Cressida, dramma shekspiriano anticonvenzionale, scritto più con uno stile post moderno appare diverso dalle tragedie del periodo dal momento che il suo protagonista, Troilo, non muore, ma si conclude comunque in modo molto triste, con la morte del nobile principe troiano Ettore e la distruzione del legame sentimentale tra Troilo e Cressida.

Con queste premesse lo spettacolo Troilo e Cressida della compagnia Indigena Teatro entra nella “tragicità” del dramma con un punto di vista attuale e contemporaneo. Ci potremmo infatti domandare come vivremmo oggi questa tragedia e la risposta è: come un reality show.
Niente di più allienante e…drammatico, assistere senza nulla fare a tutto quello che capita “li dentro” o “la fuori”, non curanti della guerra, della catastrofe e al riparo sul divano di casa.
Un ritratto volutamente decadente di una tragedia per eroi comici, che si divide tra vita reale e virtuale, tra un sondaggio e un premio, chi vincerà la battaglia? Chi sopravvivrà?
La vicenda di Troilo e Cressidra diventa cosi lo spunto per narrare la storia di un amore impossibile tra questi due personaggi che rappresentano le parti opposte dei fronti di guerra. Cressida è rivisitata come la showgirl di un programma televisivo, Troilo, lo spettatore annoiato che la venera a tal punto da vederla comparire virtualemente davanti a se illuso in una dolce realtà virtuale che però rasenta l’inferno reale. Attorno a loro gli altri protagonisti Achille, Ulisse, Aiace, Ettore si trasformano in eccentrici protagonisti del realty show, guidato dalla conduttrice televisiva Magistra Ludi che spiega le "spietate" regole del gioco.
La soluzione ricercata e attuata dalla compagnia è senza dubbio originale e strettamente connessa con la nostra realtà odierna, alienazione, social, tv, alterazione della realtà attraverso il virtuale e di conseguenza l'incapacità di agire fisicamente e la fatica a prendere le redini della propria vita. Una visione un pò annichilente che sembra non lasciare spazio alla risoluzione. I cinque attori incarnano dei protagonisti surreali e annientati. Qual'è la realtà, quale la finzione? In un continuo andirivieni si creano i presupposti per una tragicommedia in cui i protagonisti hanno "voluto abitare per un momento i propri sogni, i desideri e le paure contemporanee attraverso il corpo poetico di quegli eroi".

Idea efficace (con delle soluzioni sceniche curiose - come l'impiego di più materassi e coperte per dare vita sia alla scena sia ai costumi) ma in alcuni passaggi dispersiva e un pò caotica. Gli attori - Mauro Bernardi, Giorgia Cipolla, Sara Lazzaro, Mario Scerbo e Annamaria Troisi - guidati dalla regia di Stefano Scandaletti indagano certamente questo stato di confusione e disperazione di questi eroi tragici  ma sempre senza mai addentrarsi troppo nel profondo, adagiandosi ogni tanto sui versi del dramma originale in contrapposizione ai dialoghi fortemente contemporanei. 
 

Visto il 30 Gennaio 2016 al Teatro Villa dei Leoni - Mira

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