DIALOGO TERZO: IN A LANDSCAPE CollettivO CineticO / Alessandro Sciarroni

Alessandro Sciarroni risponde all’invito di Collettivo Cinetico a collaborare per una nuova creazione, e sceglie lo stesso titolo di un brano di John Cage, composto per “calmare la mente e aprirla ad influenze divine”: Landscape.

Nasce così una nuova pratica fisica che indaga il fascino misterioso della ripetizione. 
Dice Sciarroni: 
Con il Collettivo Cinetico per ora ci stiamo allenando ad una nuova pratica. Come nei miei altri lavori c’è sempre qualcosa di leggero e misterioso nell’ostinazione della ripetizione, qualcosa che sembra avere un’energia opposta rispetto alla pazienza, alla fatica, e all’ostinazione dell’azione che si sta per compiere. Ma questa volta mi sembra di riuscire a vedere anche dell’altro. Mi sembrano delle figure tutte tese verso ciò che pare somigliare ad un sentimento di serena determinazione che tende ad una sparizione: un’estinzione volontaria del soggetto. Un atto d’amore estremo. La scelta di una dipartita definitiva. Ma ammetto che il mio sguardo non sia oggettivo.” 

Dervisci
Ecco la parola che il lavoro del Collettivo Cinetico e Alessandro Sciarroni porta alla mente.
Forse proprio non a caso, leggendo poi la descrizione del coreografo su questo lavoro o meglio, piccolo capovolavoro, da cui si esce traboccanti di poesia e commozione.
Chi sono i dervisci?
Dervisci rotanti, sono coloro che perseguono l'unione mistica con Dio mediante una particolare forma di danza, nella quale ruotano vorticosamente su sé stessi fino a raggiungere uno stato di trance.
Eseguendo un particolare esercizio interiore che ha il fondamentale compito di accelerare complessivamente la frequenza del ritmo di lavoro del proprio organismo, e impedire allo stesso tempo di creare squilibri tra le varie parti del corpo, specialmente tra il centro di "coordinazione motoria", il centro "intellettivo" e quello "emozionale". Dopo anni di esperienza, orientando i propri sforzi in questa direzione, pare che un Derviscio acquisisca, uno stato di "super-coscienza". In campo mistico il termine, ha acquistato il significato di "colui che cerca il passaggio che porta da questo mondo materiale ad un paradisiaco mondo celestiale". 


Ecco.

Guardarli in scena in questa composizione circolare, continua, pulita, essenziale, quasi ipnotica si smette di pensare ma si viene portati in atra dimensione, complice lo spazio ameno della Centrale Fies che ancora una volta accoglie come una madre. L'hula hoop si staglia nel silenzio prima, che accompagna il movimento, e poi ritmato dalla musica. So, che se leggete, potrà sembrarvi assurdo "certo uno spettacolo con l'hula hoop cosa vuoi che ti racconti?"

Beh, lasciatemelo dire, è stata un’esperienza sensibile intensa e poetica, proprio come nella descrizione del dervisci sembrava di stare ad osservare il loro passaggio in altro spazio: mistico.

La comunicazione non verbale data dai loro corpi e dagli sguardi ci permette di seguirli in questa struttura scenica che viene composta e disfatta sempre con questo movimento circolare che non perde mai di ritmo, il gesto ripetuto diventa, appunto, ipnotico condensando lo spazio tempo che ci ospita.

Mi sono trovata piú volte ad ondeggiare col capo o il busto, è inevitabile, si viene trasportati in questo "altro spazio" e si rimane sospesi, forse in attesa di sparire assieme ai danzatori, immersi in questa percezione del luogo e della corporeitá che diventa un unica identità. 



Prossime tappe: 

Bassano Del Grappa a BMotion Festival 20 agosto h.18

Bologna 13 settembre all'interno GENDER BENDER 2020 - AUT OUT!


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