Tra Memorie, Inferno e Corpi ritrovati - Opera Prima Festival

Ritorna, puntuale come ogni anno, il Festival Opera Prima curato dal Teatro del Lemming e diretto da Massimo Munaro, quattro giornate, dal 15 al 18 giugno, ricche di spettacoli e incontri piu' due giornate di anteprime svoltesi dal 9 all'11 giugno. Il festival anima il piccolo centro storico della città' attraverso spettacoli e performance nelle piazze e nei teatri, una chicca culturale che vale la pena conoscere e supportare, per la carica di internazionalita, stimoli, tenacia ed energia.

Teatro Studio - Lemming

La mia immersione al festival avviene venerdì 16 di giugno in uno dei pomeriggi piu' caldi della settimana, ho tre spettacoli in programma,  inizio dalla Sala della Gran Guardia, dove mi aspetta MOMEC_memoria in movimento.  Il tempo del ricordo. Sapevo che era per uno spettatore alla volta, e queste esperienze non nego che mi mettono un po di soggezione, arrivo all'orario indicato e mi fanno accomodare in uno spazio ricreato apposta, consegnandomi in entrata una busta che dovrò aprire solo quando le voci registrate smetteranno di parlare.

Allestimento di Momec

Intanto mi accomodo, e' un luogo bianco, raccolto, un tavolo al centro con del vino e dei taralli, due sedie, attorno a me piante, cartoline, oggetti di arredo, ascolto le voci e capisco che sono ricordi di altri, episodi, frammenti di vita che vengo riportati, riconsegnati al presente. Poi giunge il mio turno, apro la busta e dentro c' e un foglio bianco e uno con le istruzioni, mi si chiede di pensare a una persona che vorrei rincontrare, qualcuno a cui vorrei dire ancora qualcosa che non gli ho mai detto.

E'stata un esperienza molto forte, intima ed esorcizzante, riconsegnare a quel foglio e poi alla terra (un vaso di terra dove "piantare" lo scritto ripiegato) quelle parole che avrei tanto voluto dire a quelle persona che mi manca come l'aria.

Successivamente in Piazza Garibaldi ho assistito a Il TERZO CANTO DELL' INFERNO di Dante, un opera che non ci si stanca mai di indagarla e di studiarla. Portato in scenda da alcuni studenti del Liceo Scientifico di Paleocapa (Rosanna Amarena, Marina Aspidistria, Filippo Casarotto, Maddalena Dal Maso, Anna Marzola, Luca Pellielo e Francesca Zangirolami) frutto di un progetto laboratoriale di Diana Ferrantini con la regia di Massimo Munaro. Il gruppo, composto da 7 giovani attori, vestiti in bianco e nero, portano in scena quindici minuti conditi di energia e vitalità' in questo pezzo dove l'unico elemento scenico era una cabina di legno versatile, che diventava ora una porta infernale, ora ascensore e un  traghetto nell'Acheronte. 

Il terzo canto dell'inferno


Può un corpo danzare, anche se ferito? se colpito da una sindrome neurologica paraneoplastica? E se lo fa, come può farlo? 

La risposta l'ho davanti agli occhi durante lo spettacolo BRAVE, al Teatro Studio, ci accomodiamo in sala attorno al palco, adornato da un tappeto rosso cui al centro troviamo le due danzatrici Valentina Bravetti (fondatrice con Claudio Angelini della compagnia di Città di Ebla) e Paola Bianchi (coreografa e danzatrice). Ci aspettano sedute, schiena contro schiena, la relazione di questi due corpi evidente sin da subito, corpi che si sorreggono, si sostengono, diventando inizialmente anche un unico corpo, condensando da movimenti stretti, viscerali.

Brave al Teatro Studio


BRAVE racconta il desiderio e la determinazione, la ricerca di posture del corpo sviscerate con ritmi e tensioni personali, che si sdoganano dal modello visivo ricorrente a cui siamo abituati del corpo coreografico. Una ricerca che assistiamo con partecipazione, quasi estenuante di forme non ordinarie, con una matrice molto organica, alle volte artefatta, alle volte quasi marionettistica.
Verso la fine le due performer si sollevano con l'aiuto di corde, un azione che cerca di sradicarle da quella terra con cui hanno danzato tutto il tempo, dimostrando più intensamente la loro fragilita' ma allo stesso tempo il fatto che questi corpi possono sostenersi e influenzarsi l'uno sull'altro.
Quando lo spettacolo e'finito (e dopo la pioggia di applausi) il pubblico viene invitato a ballare, la risposta e'immediata e sentita, entrano nello spazio rosso e spontaneamente iniziano a ballare da seduti, una condivisione dello spazio e dello "stare" ancora per un momento nell'opera appena vissuta.


MOMEC_MEMORIA IN MOVIMENTO
Terzo Tempo

da un idea di Maria Previato
assistenza artistica Fiorella Tommasini, Antonia Bertagnon
allestimento floreale Fioreria Boscolo di Marta
assistenza tecnica Alessio Papa
una produzione  Festival Opera Prima

IL TERZO CANTO DELL’INFERNO studio d’ambiente

con gli studenti del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo
Rosanna Amarena, Marina Aspidistria, Filippo Casarotto, Maddalena Dal Maso, Anna Marzola, Luca Pellielo, Francesca Zangirolami
a cura di Diana Ferrantini
regia Massimo Munaro

BRAVE

concept e coreografia Paola Bianchi
di e con Valentina Bravetti, Paola Bianchi
suono Davide Fabbri, Luca Giovagnoli, Giacomo Calli
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
direzione tecnica Luca Giovagnoli
collaborazione artistica Roberta Nicolai
produzione Città di Ebla / Festival Ipercorpo – coproduzione PinDoc

Commenti

Post più popolari