THE END-BABILONIA TEATRI
Ci sono spettacoli che ti fanno sentire meno solo
Valeria Raimondi-Babilonia Teatri, lunedì 29 agosto all'OPERA ESTATE FESTIVAL, con lo spettacolo THE END mi ha fatto sentire meno sola.
Ci sono momenti in cui ti trovi spettatore in una platea con tante persone che non conosci. Magari hai alle spalle una giornata pesante, brutta, infelice; una giornata che vorresti dimenticare ma che ti martella con le stesse visioni che vorresti buttare su un cassonetto, ma il cassonetto non lo trovi e vaghi di posto in posto sperando di trovarlo prima o poi.
Ed eccoti qui, seduta in questa platea, ad assistere ad uno spettacolo che parla di una cosa "scomoda", qualcosa che nessuno vuole affrontare perché brutta, inaccettabile, spaventosa, ignota, la morte.
Sola e unica presenza scenica, l'attrice sta sul palco semi vuoto, c'è solo un frigo a fondo scena, un busto del Cristo senza braccia per terra, un braccio del Cristo sopra il frigo, un altro vicino ad una cantinella e una croce per terra e poi lei, Valeria, sola.
Uno spettacolo completamente affidato alle sue parole, ai suoi gesti e più la osservo più la sua figura mi fa stare bene, quello che dice mi fa stare bene, perchè dice tante cose vere, perchè ci sono cose che non possiamo evitare, perchè volenti o nolenti dobbiamo affrontarle.
"C'è un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per costruire e un tempo per distruggere; un tempo per parlare e un tempo per stare in silenzio.C'è un tempo per ricordare e un tempo per dimenticare"
Il dolore è dietro l'angolo, la società di oggi ci insegna a tenerlo lontano a nascondere le cose brutte, viva la felicità, viva la bellezza, viva la frivolezza...ma non possiamo liberarci dalla realtà della vita che come tale ha un inizio e una fine.
"Occhio non vede cuore non duole. Cuore non duole se occhio non vede"
Ma le cose ci sono in ogni caso, le cose "scomode" che non vogliamo vedere, le malattie, la vecchiaia, la morte, e siamo li soli colpiti da questa luce che ci trafigge il cuore e la canzone The End dei Doors "ci accompagna nei titoli di coda" e ci congeda da uno spettacolo che crea emozioni, agita gli animi, ti tocca nel profondo e ti senti...meno solo.
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