Pergine Festival // Esperienze immaginifiche


Pergine Festival mi accoglie in un fine settimana soleggiato, è il primo anno che lo visito, spinta anche da molta curiosità per le scelte artistiche e le tipologie di spettacoli che erano in programma. 
Ecco a cosa mi sono dedicata in questo mio primissimo festival perginese.

Book is a book is a Book - Trickster p

La nuova produzione dei Trickster-p è una 'esperienza immersiva che rende il tempo condiviso con le loro opere quasi sospeso; l'attenzione al dettaglio, l'accoglienza al percorso dona a chi fruisce l'esperienza quel senso di cura che ci fa sentire coccolati e accolti.


Come ogni esperienza con loro sono sempre un po emozionata, consapevole che farò qualcosa di unico.  Ad attendermi nel mio percorso: le cuffie. Questa volta però la voce non mi guiderà tra le stanze ma tra le pagine del Libro, che diventa luogo in cui viaggiare con la mente, creando connessioni tra il tempo, lo spazio che vediamo, quello che abitiamo, la memoria e il sogno. Ci fanno accomodare in una sala, con circa 30 postazioni, tavolini di legno preparati con cura, sopra cui troviamo tutto l'occorrente per partire: Il Libro, le cuffie e una lampada per illuminare il nostro "cammino".
Un viaggio fatto di parole, immagini e suoni, ci invita a fare un' esperienza immaginifica e totalmente personale. Spaziamo tra le pagine, ai ricordi, espandiamo il nostro sguardo all'infinito, immaginando di scrutarci dall'alto, di osservare se la percezione di noi stessi è ancora la stessa pur rimanendo fermi.
Come ogni volta, imparo sempre qualcosa di curioso con i loro spettacoli, che mi aiutano anche ad osservare più da vicino le cose che mi circondano e che solitamente do per scontate; è un ritornare alle cose semplici per ridare loro la giusta importanza e dimensione, guardarle da un altro punto di vista e ritornare alla loro origine. 

Lo sapevi?
Quando l'erba viene tagliata, grida. Hai presente il suo odore? Non è altro che il suo "grido di aiuto"; si perché le piante emettono una sostanza particolare, odorosa, ogni volta che si sentono in pericolo o minacciate. Questo è il loro modo di comunicare con l'esterno.

Questo è anche Trickster-p.

Oltrepassare// Azioni fuori posto 
di Silvia Dezulian, Filippo Porro, Martina Dal Brollo, Gabriel Garcia


Oltrepassare è una azione fuori posto, un'esperienza che porta lo spettatore fuori dal contesto urbano, dallo spazio classico del teatro, per approdare in mezzo al bosco. Qui ci si lascia condurre lungo la salita - una antica mulattiera, che porta su fino al Maso Singerhoff-Agnellini -  dai due danzatori che quasi ci "scortano", guidandoci alla scoperta dello spazio per instaurare una relazione tra uomo e montagna. Attraverso le loro azioni indagano questo rapporto con il materiale, con la salita, col silenzio, interrotto alle volte dalle loro sculture sonore, indossate come due insoliti zaini. 
In questa diversa percezione dello spazio siamo aiutati anche dalla guida escursionistica Luca, che si inserisce tra una azione e l'altra con piccoli aneddoti sul luogo, portandoci ad osservare alcuni particolari del bosco che altrimenti, forse, ci sarebbero sfuggiti, riconsegnandoci all'ascolto del nostro respiro, di come cambia nella salita, di come cambiano i nostri passi e la percezione che abbiamo del terreno sotto i nostri piedi. Sentirsi nello spazio.

Oltrepassare risponde perfettamente alle esigenze storiche che stiamo vivendo: porta a rallentare, a godere dei passi immersi nel verde, a rivalutare i luoghi che abitiamo con occhi e sguardi diversi, lontano dagli ambienti chiusi, lontano dal caos urbano, spinge a far silenzio e ad osservare il luogo che abitiamo con rinnovata curiosità e dedizione. 


Umani sognano leoni elettrici? - S.EE | Serena Dibiase


Devo essere sincera, ho scelto - senza pensarci due volte - di andare a vedere questo spettacolo per il titolo. È stato "un amore a prima vista" o meglio a "prima lettura"- per chi come me ha amato il romanzo di Blade Runner e sa che inizialmente il libro doveva chiamarsi "Gli androidi sognano pecore elettriche?" - che mi ha portato alle Ex rimesse carrozze per addentrarmi in questo mondo rarefatto di suoni e immagini.
Al centro di una scena vuota c'è lei, Serena Dibiase, che davanti alla console si sposta tra parole pronunciate al microfono (purtroppo per lo più poco comprensibili) in una drammaturgia generata da campionamenti analogici, suoni in loop, alle sue spalle immagini che rimandano a spazi naturali, città metropolitane e leoni con luci psichedeliche.
Per quanto l'impianto della scena sottolinei questa volontà di creare un mondo immaginifico e surreale, per lo più legato alla sfera del sogno, trovo che l'opera sia ancora un po acerba e destrutturata, a tratti frammentata e priva di una drammaturgia solida. L'artista sicuramente tiene perfettamente la scena ritagliata per sua immagine, quasi ipnotica, in cui ne esce una perfetta protagonista.

Il Festival continua fino a questo week end 31 luglio>1 agosto guardate cosa vi riserva il programma: www.perginefestival.it


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