A spasso nelle vite degli altri - Lanterna Magica ci racconta di Ingmar Bergman

 In questo lungo periodo che mi tiene lontana anche dal teatro mi sto dedicando a diverse letture, tra cui le autobiografie e biografie, e in questo mio pellegrinare nelle vite degli altri "sono finita dentro" quella di Ingmar Bergman con LANTERNA MAGICA edizione Garzanti.



C'è da dire che io ho amato questo regista sin dalle prime lezioni di Cinema all'università, sarà che mi si apriva un mondo su tutto l'immaginario onirico che Bergman traduceva nelle sue pellicole, sarà il potere di utilizzare un linguaggio che parla all'inconscio, che racconta le profondità dell'animo senza fronzoli e con sincerità, sarà che spesso ciò di cui parla è la paura della morte e la solitudine umana, paure che affliggono la maggior parte delle persone.

Ecco, guardando i film di Bergman mi sono sentita un po meno sola ad affrontare tutti i klesha a cui siamo "condannati". 



La piccola e preziosa autobiografia della Lanterna Magica ci porta subito dentro la vita del regista,  tanto che ci parla della sua esistenza proprio attraverso i suoi film. Il percorso della memoria non è lineare intrecciando i fili dell'infanzia con la ricostruzione di una regia teatrale, il cinema, e tutti i ricordi della sua famiglia. Bergman è tremendamente sincero, non cela situazioni o sentimenti che potrebbero magari far insorgere un antipatia o una delusione nei suoi confronti, è un libro spudoratamente sincero.

"Porto dentro di me un tumulto incessante che devo tenere sotto controllo, per questo motivo provo angoscia dinanzi all'imprevisto, all' imprevedibile [...] io medio, organizzo, riutilizzo, non prendo mai parte al dramma, io traduco, concretizzo"

Narrando della sua vita, del suo lavoro, ciò che salta all'occhio è a metodicità e la maniacalità con cui si relaziona con la scena, come dice qui:

"Osservo, registro, constato, controllo. Sono l'occhio e l'orecchio sostitutivo dell'attore. Propongo, suggerisco, incito o disapprovo. Non sono spontaneo, impulsivo, partecipe. Lo sembro soltanto"

Il libro ci offre molti accessi di lettura alla vita e alle opere di Bergman come un enorme regia, chiare alle volte sono le immagini che rimandano alle scene dei suoi film e qui ci si rende conto che tutto ciò che si vede nelle sue pellicole altro non è che la sua vita tradotta dalla cinepresa.

"Se sia stato il mio corpo a prendere il sopravvento sull'anima o l'anima a influenzare il corpo non lo so, ma le sofferenze fisiche erano sempre meno dominabili"

Qui sotto vi lascio il trailer di uno dei miei film preferiti Persona


Buona lettura e...buona visione!

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