A Natale con l'horror | Grindhuase di Teodora Grano

Di recente sono stata a una prova aperta del nuovo lavoro di Teodora Grano  - al Teatro Comunale di Vicenza - tutto incentrato sull'horror. Si chiama Grindhause ed  e'  une lecture performance che indaga il corpo dell' horror. Il lavoro si basa su una bibliografia massiccia tra testi e ricerche accademiche (i cosiddetti Horror Studies) al sapere piu' "popolare" di chi il cinema horror lo fa e lo guarda.


La ricerca prende forma come un assemblaggio di frammenti, film, saggi, audio, ricette per il sangue finto o finti cadaveri in decomposizioni, effetti paranormali, urla - editing sonoro pazzesco - il genere horror emerge come un corpo smembrato e ricomposto, oggetto instabile di riflessione e d'invenzione.

Da qui le domande piu' svariate: che corpo hanno le nostre paure?

E' possibile riconoscersi in queste paure?

Horror visto come un virus, replicante del nostro corpo, e' il medium delle nostre voci interiori, del buio del nostro corpo, perche' li  - dentro al corpo - c'e tanto buio.


L'horror diventa cosi un osservatorio, dove porci delle domande, come su quali corpi sono state inscritte le paure di un epoca, come e per quale motivo hanno originato i mostri,  l'horror diventa come una stanza abitabile dove veniamo messi in relazione con le paure piu' antiche e arcaiche del nostro vissuto e non solo. Scopriamo i luoghi dell'horror, i Grindhause appunto, le modalita'di fruizione, lo spettacolo crea un excursus culturale sul genere davvero interessante.

A me il genere horror ha sempre inquietato, non sono una fan e sicuramente non sono una spettatrice, tranne alcuni cult, penso come: l'Esorcista, Carrie, Twin Peaks, The Hole , The Blair Whitch project, dimenticavo Dracula di Bran Stoker che comunque ha delle scene piuttosto macabre. Ora pensandoci, se devo essere sincera, la mia visione di horror si amplifica verso quei generi cosiddetti paranormali, ecco di quel filone ne ho visti forse un po di piu', penso al Sesto Senso, o altri di quel tipo dove le paure sono cosi sottili e indagano una realtà' altra ma forse piu possibile e meno splatter di un mostro a 4 teste, che riesco a sostenerli, anche se non a cuor leggero.

Dunque  l' horror come una possibilità', un luogo, una dimensione dove esorcizzare se vogliamo le nostre paura piu' recondite, e in contemporanea, il lavoro sembra quasi dare una possibilità' allo spettatore di addentrarsi in modo quasi materico nelle faccende dell'horror che qui viene sezionato, smembrato, analizzato, ricomposto, osservato, criticiazzato e psicanalizzato.

Credo che una volta finito, questo spettacolo, sia sicuramente curioso e interessante, proprio per questo connubio di ricerca impattante tra saggistica accademica, cultura pop, assembramento di spezzoni di film, editing sonoro e creazioni sul palcoscenico di effetti speciali, che trascina lo spettatore in questa altra dimensione, per molti versi considerata di serie B ma anche ricca di potenziale introspettivo che ci riguarda un po tutti, che ci porta a guardare in faccia le nostre paure e che in qualche modo le esorcizza.


Teodora Grano è autrice, performer, ricercatrice. Vive e lavora in Italia. Ha lavorato senza residenza stabile nel campo del teatro, del circo, della performance e della danza, in formati più o meno ortodossi. Si forma e lavora tra Wroclaw, Atene, Berlino, Bruxelles e Roma. Fonda il collettivo ALIX MAUTNER. Lavora stabilmente per CollettivO CineticO. Sostenuta da SupportER-network Anticorpi 2022-2024, candidata per il network FONDO nel 2024. selezionata per Vetrina Giovane Danza d’Autore 2024 con DAUGHTERS, un progetto che interroga i legami familiari, a cui segue OTHERMOTHERS_il canto delle betoniere (2024) un site specific per una fabbrica, e l’opera video ABBIAMO LAVORATO TANTO (2025). Attualmente la sua ricerca è incentrata sulla Horror cinematografico. La sua ricerca si basa su una letteratura futura, in cui il rapporto tra scrittura e corpo metta al centro dell’indagine la lettura. Utilizza la forma del ritratto e l’indagine genealogica, cercando nell’esperienza personale il dato storico e sociale. Fa parte della porzione di umani per cui scrivere è un organo di senso. 50% punk 30% ironica 20% serissima.

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