BE NORMAL!_ Tu cosa fai per vivere?
"Cosa fai per vivere? Ho
visto le migliori menti della mia generazione domandarsi se ti pagano,
quanto, quante ore al giorno lo fai, per quanto ancora pensi di farlo,
lo fai perché senti di doverlo fare o lo devi fare per soldi? Ho visto
le migliori menti della mia generazione perdersi e lasciar perdere. Ho
visto le migliori menti e anche le peggiori guardare dritto negli occhi
il proprio daimon e sparargli, tanto che me ne faccio.[...]"
Come sopravvivere in un mondo dove tutti camminano in cerchio?
L'unica soluzione sembra uccidere il proprio Daimon, il "demone" che risiede dentro di noi, quello che alimenta i nostri sogni, le nostre aspettative verso quello che vogliamo fare nella vita, quello che vogliamo realizzare, quello che vogliamo essere.
E' il demone che ci spinge a tener vivo il nostro sogno e se non vogliamo vivere continuando a credere che potremo realizzare tutto quello che speriamo non ci rimane che sopprimerlo, tentare di eliminarlo o, per lo meno, zittirlo. Meglio se dall'infanzia.
BE NORMAL! prende spazio al Teatro Mattarello di Arzignano(Vi) all'interno della rassegna By Pass, Sara Bonaventura e Claudio Cirri per la scrittura di Daniele Villa, portano in scena una generazione che tenta disperatamente di stare a galla, che si alza presto alla mattina, che fa colloqui per i lavori più disparati (interessante il fatto che i colloqui sono sempre per ottenere il posto di "eliminatore", vuoi che si tratti di gente comune o di "morti viventi") che tenta di sopravvivere in un mondo dove non c'è più spazio per i giovani, dove si sono rovesciati i ruoli - all'inizio era il giovane che eliminava il vecchio, quindi una generazione che soffriva del "complesso di Edipo", ora è il contrario per assurdo è il vecchio che vuole far fuori il giovane, quindi una popolazione dominata dal "complesso di Laio" -.
Sembra non esserci soluzione o un lieto fine, Teatro Sotterraneo mette in scena la "triste" realtà, le difficoltà di chi si ostina e persevera nella lotta quotidiana di mantenere vivo il proprio sogno, lo fa senza aloni di vittimismo o banalità, ma lo affronta nella maniera che contraddistingue i lavori di questa giovane compagnia, con ironia, cinismo e cruda realtà.
Il Sotterraneo non fa teatro rappresentativo, ma sviluppa il discorso del non io. Non ci troviamo quindi davanti ad una rappresentazione, ne di fronte ad una storia lineare, gli attori tentano sempre un confronto col pubblico, lo invitano ad agire come nell'azione del lancio in cui distribuiscono delle palle per colpire 4 sagome, sopra il palco, di personaggi famosi e vecchi che ancora oggi detengono la loro presenza stabile nella società:
La regina Elisabetta;
Il re di Playboy Hugh Marston;
Paperon De Paperoni;
e Mario Rossi, "vecchio generico", (laureato nel '70, ha 70 anni e ancora non vuole lasciare il suo posto fisso che occupa da 50 anni)
Nonostante la "disperazione" dei fatti, non si può non ridere, si ride per quanto assurda può apparirci la realtà, nonostante l'evidenza, si ride per non piangere.
Lo spettacolo assume in alcuni momenti le sembianze di un corso di sopravvivenza, con statistiche alla mano, tecniche di difesa, consigli di salvezza...salvezza per lo spirito e la mente in un periodo difficile per chi come tanti giovani, soprattutto coloro che vogliono vivere facendo ciò che più amano e son costretti a fare sacrifici enormi per essere quel minimo riconosciuti dalla società, quel tanto che basta che possa permetterti di rispondere con tranquillità alla domanda:
Ma tu, che fai per vivere?
Il prossimo appuntamento con By Pass è domenica 15 dicembre con Babilonia Teatri e il loro mitico "Made in Italy"
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