L'anno ZERO


Tutti noi, credo, abbiamo avuto un anno ZERO...credo.

Per zero intendo quel particolare momento personale, in cui tutto si azzera, vuoi per una particolare perdita o dolore o cambiamento. 
Si, spesso è ricollegabile ad un forte dolore. 
Di quelli che ti fanno sentire mutilata (anche se fisicamente non ti manca nulla, eh), di quelli dove tutto, di colpo, anche le cose più futili che ti perdevi a fare diventano difficili, dove ogni attimo appare eterno e uguale.
In questi giorni tra le mani mi ritrovo a mischiare e rigirare delle carte del sistema Talmeh (per chi non lo conoscesse è un sistema di carte esistente dal 1600 che aiuta ad indugiare, ad esitare), riviste nella storia di Amleto.
Mi sono ritrovata spesso a guardare la carta ZERO, la carta del dubbio. La stasi del dubbio ci permette di crogiolarci nelle eterne indecisioni, nelle valutazioni, nel non decidere. Nel valutare i pro e i contro, nel trovare la possibilità di agire, di trovare una soluzione di...ripartire da ZERO, appunto.

Il mio momento ZERO ebbe inizio il 16 marzo 2010.
Da li tutto si è azzerato e in questi ultimi quattro anni ho preso una nuova consapevolezza anche delle cose che mi son successe e che ho vissuto. Ricordo più nettamente date, giorni, eventi. E' come se la mia mente avesse deciso di far ripartire un "nuovo calendario".
Quando iniziò il mio anno ZERO, fu un anno di dubbio...appunto.
Ho vissuto per molti mesi sospesa, mutilata nel mio dolore. Ho fatto cose a casaccio, non ho fatto niente e per altri aspetti ho fatto molto (ho scolpito teste, ho camminato e camminato tanto, ho preso il volo verso nuovi paesaggi, ho letto, letto tanto).
E' stato un anno dove ho messo in discussione tante cose, persone, sentimenti, situazioni e principalmente me stessa. Ripensavo l'altro giorno al mio "anno ZERO" perché pochi giorni fa son stati quattro anni da quella particolare data.
Pensavo a come quella situazione carica di dolore, risentimento, rabbia, insofferenza mi abbia poi portato dove sono finita oggi. Pensavo a come il dubbio mi abbia permesso di prendere poi determinate decisioni, di fare determinate scelte, di fare pulizia dentro e fuori di me.
Ricordo con affetto quella me che faceva fatica a respirare nei giorni più pesanti, che faticava a trovare una ragione a tutto quello che stava succedendo.
Guardo la carta ZERO, la carta del dubbio, e penso che tutto alla fine ha avuto un senso e un ruolo importante per tutto quello che mi ha aspettato dopo quella fatidica data.

La carta zero incoraggia a guardarsi dentro e a creare uno spazio per il dubbio. E' la carta dell'indecisione, ci ricorda di quanto importante è l'indecisione. Il dubbio è una condizione fondamentale per il legame tra gli uomini, attraverso l'esitazione si crea uno spazio per le proprie emozioni, per i propri compagni di viaggio, per l'ambiente in cui si vive.
Il tutto di ricollega anche ad una domanda postami pochi giorni fa: qual è stato il dolore che ti ha guarito di più?

Un anno ZERO lo consiglio a tutti.

Voi avete avuto il vostro anno ZERO?

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