My personal Crime: i 34
Come ogni anno in questo momento
la difficoltà di accettare l’ennesimo anno passato diventa sempre un po’ più
pesante (come quando abbandono il corpo in savasana per capirci…)
La difficoltà è dettata dal fatto
che mi sembra di essere immobile, mentre tutto intorno a me continua a
scorrere (come nelle asana appunto...), mentre io mi sento sempre quella ragazzetta
appena uscita dall’università piena di sogni, di speranze, di belle utopie,
pronta sempre a saltare sul prossimo treno con destinazione interessante, per
poi rimanere sempre inchiodata al presente.
In realtà mi rendo conto che sono in continuo mutamento, sia il corpo che il mentale lo testimoniano, un po’ perché ho qualche rughetta in più, un po’ perché sono
diventata più consapevole di quello che sono e di come sono, un po’ perché sto
cercando di diventare un po’ più tollerante verso il mondo esterno che avverto
quasi sempre “nemico e minaccioso” (si infatti, sono allergica a tutto!). Passo dopo passo ho costruito
tutto quello che mi circonda e che sono, nonostante l’immobilità dell’asana mi
sono evoluta e forse ho avvertito meno i cambiamenti proprio perché mi sono
piano piano sentita “sthirasukha” - solida e confortevole - nei panni che
rivestivo, nelle scelte che facevo, nelle azioni che eseguivo, ma sempre e comunque alla costante
ricerca di me stessa nonostante non sia più una adolescente e nemmeno una
giovinetta e poi perché…oggi è un giorno un pò cosi,
in cui my personal crime è stato
compiere i 34 anni.
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