La Corporeità di Jerzey Grotowsky

Perchè parlarvi oggi di corpo?
Trovo che sia sempre una tematica utile per addentrarsi nel linguaggio del teatro, dove la drammaturgia spesso e volentieri viene tratteggiata dall'uso del corpo.
In questi anni si sta tentando di tornare verso un movimento estremamente naturale, quasi cellulare, per nulla costruito o artefatto, si può dire che un primissimo precurssore di questo interesse corporeo è da riscontrarsi nella figura di Jerzey Grotowsky e il lungo lavoro che fece sull'attore e il suo linguaggio.

"Grotowski aveva percepito una attitudine dei corpi tesa alla ricerca dell’attenzione e della concentrazione, ed egli voleva andare verso le radici preculturali dell’organicità corporea dell’uomo. Il suo progetto si sviluppa attraverso stage e coinvolge uomini e donne di culture diverse stimolandone l’incontro culturale a livello pre-verbale.  La ricerca sull’organicità del corpo ha prodotto tecniche e consapevolezze diventate poi un vero progetto pedagogico.
Un esempio è la pratica di lavoro organico, un allenamento e un esercizio di presenza, attenzione, apertura, intenzione. Ascoltare è un esercizio che permette di percepire e rivivere la relazione con lo sfondo che ci comprende e ci attraversa in ogni istante"
[Adriana Morganti e la sua tesi L’organicità del corpo di Jerzy Grotowski]

E' nel Teatr Laboratorium, di Grotowski, dell’Odin Teatret, che si sviluppano le più significative esperienze legate alla corporeità del Novecento teatrale. Il training viene elaborato e si sviluppa nel Novecento come uno strumento per sfuggire agli ostacoli fisici e psicologici dell’alternanza prova-repliche. Con Grotowsky ci si trova in un terreno che va ben oltre la produzione di uno spettacolo, ma che interessa in particolare lo spazio di iterazione tra corpo-mente. Una ricerca del sé propria dell’attore, che poi ha animato la discussione attorno al teatro come strumento per una ricerca spirituale - infatti molte "intenzioni" possono essere ricondotti a delle vere pratiche yogiche di cui G. non nasconde il suo utilizzo all'interno del training - in cui il corpo non è più solo veicolo e strumento ma qualcosa di più articolato e misterioso.

Training at Grotowski's "Laboratorium" in Wrozlaw in 1972 Screener


Qui Grotowsky dice:
«Uno degli accessi alla via creativa consiste nello scoprire in se stessi una corporeità antica alla quale si è collegati da una relazione ancestrale forte. Non ci si trova allora né nel personaggio, né nel non-personaggio. A partire dai dettagli, si può scoprire in sé un altro – il nonno, la madre. Una foto, il ricordo delle rughe, l’eco lontana di un colore della voce permette di ri-costruire una corporeità. All’inizio, la corporeità di qualcuno di conosciuto, e in seguito, sempre più lontano, la corporeità dello sconosciuto, dell’antenato. È veridica o no? Forse non è come essa è stata, ma come avrebbe potuto essere». (J. Grotowski, Il performer)

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