Le storie euganee di Andrea Pennacchi


La serata finale dell'Euganea Film Festival  ha concluso i 10 giorni di programmazioni con uno spettacolo teatrale.
Il lavoro è di Andrea Pennacchi Storie euganee: uomini e cinghiali che ha curato voce e testi assieme alla visul art interattiva di Igor Imhoff e la musica di Alen e Nenad Sinkauz. La Rocca di Monselice è stata sicuramente l'ambientazione ideale per questo spettacolo, sospesa tra mistero e storia.

 
Pennacchi mette in scena un racconto avvincente, grazie al mix tra  musica e animazioni, crea un tracciato, una specie di mappatura del popolo Veneto (Foresti) sin dal primissimo fondatore della città di Padova: Antenore.

Cosa c’entrano i miti greci, il cavallo di Troia, l’Iliade, Ulisse ecc. in questo racconto di Uomini e Cinghiali?
Potrebbe all’inizio far rimanere interdetti, la digressione storica con rimandi alla contemporaneità, ma permette allo spettatore di fare un salto alle origini, un tuffo nel brodo primordiale dove tutto è cominciato, dove gli esseri erano vasti e parte di tutto.

Cosi in questa vastità del racconto mi sono lasciata trascinare, come una barca sull’acqua, non sapevo bene dove stavo andando ma la cura del racconto, l’enfasi delle parole, la narrazione mi ha permesso di familiarizzare anche con questi cinghiali, spesso molto temuti. 
Si potrebbe pensare alla figura del cinghiale come un simbolo di  libertà, negata alla natura umana facente parte di un gruppo sociale; il cinghiale rappresenta il lato selvaggio di ognuno di noi, che esce dai canoni, dalla comodità civile, dal “sapere sempre cosa fare e dove andare”, padroni dei colli i cinghiali si aggirano da soli o in branco e fanno della terra la loro casa.

Storie euganee: uomini e cinghiali è un piccolo ritratto della nostra umanità che vale la pena cogliere la bellezza di vederlo appena vi capita l'opportunità.
 






 
Visto: Domenica 30 giugno a Villa Duodo Monselice (PD)

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