Donne Belle del Teatro - La divina Eleonora Duse
Ieri ho fatto una prima incursione in Biennale Teatro e la prossima sarà lunedi, nelle riflessioni che affollano i miei pensieri, non posso non pensare al teatro di "una volta", alle innovazioni, quelle che portavano davvero un cambiamento della scena, degli spettacoli e dell'attorialità.
Spesso oggi, se guardiamo al cinema, all'arte, al teatro mi viene da pensare che al giorno d'oggi è tutto più difficle e complicato, il bisogno di "stupire", di innovare, spesso si scontra con qualcosa che è già stato fatto, è già stato visto, la difficoltà alle volte penso sia estrema, soprautto perchè si vuole essere originali e fuori dalle righe a tutti i costi.
Cosi ho pensato a lei, alla Divina, Eleonora Duse
Si narra che nello splendidio Teatro Duse diAsolo aleggi il “fantasma” della bellissima Eleonora Duse.
Mi ricordo ancora quando
sono salita in cima alla graticcia e ho potuto ammirare il teatro
dall’alto, il silenzio mistico prima dello spettacolo, l’odore della polvere legnosa, quella magia impalpabile che ti avvolge e ti fa sentire
“protetto”.
Eleonora Duse, enigmatica, talentuosa e innovatrice della scena del
teatro moderno.
"Le donne
delle mie commedie mi sono talmente entrate nel cuore e nella testa che mentre
m'ingegno di farle capire a quelli che m'ascoltano, sono esse che hanno finito
per confortare me."
Chi è Eleonora Duse
Nata a Vigevano 1858, morta a Pittsburgh 1924, ma
sepolta ad Asolo (per suo volere, a lei è dedicato il suggestivo teatro) è
stata definita la più grande attrice teatrale di tutti i tempi. Un
"mito" del teatro italiano: a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i
primi del Novecento, ha rappresentato con la sua profonda sensibilità
recitativa e la sua grandissima naturalezza opere di grandi autori. Figlia
d’arte, la troviamo sul palcoscenico già a quattro anni: per farla piangere,
come richiede la parte, qualcuno dietro le quinte la picchia sulle gambe.
L'attrice Eleonora Duse
Attrice originale e sperimentatrice, Eleonora affina
con lo studio la propria ricerca. Di lei si ricorda la sua dote recitativa
elegante, capace di innovare introducendo il concetto di verità sulla scena.
Meno trucco, gesti meno appariscenti e un’immedesimazione maggiore che passava
attraverso la cura di numerosi particolari, come i vestiti. Preferiva abiti
larghi, molli e cadenti che potessero attenuare le pose allora in voga. Dal
carattere determinato, recitava spesso in piedi con le mani sui fianchi e
seduta con i gomiti sulle ginocchia: atteggiamenti sfrontati per quei tempi,
che tuttavia l'hanno fatta conoscere e amare dal pubblico e che l'hanno resa la
più grande di tutte.
La donna
Eleonora Duse
Diverse le relazioni. Dapprima sposa Tebaldo Cecchi -
un attore discreto. Da lui avrà la figlia Enrichetta. Nel 1884 inizia una
relazione con Arrigo Boito
e poi con il Vate, Gabriele D’Annunzio,
molto più giovane di lei, amante piacione che la farà innamorare in età già
matura. Ed è sempre la figura della Duse che è possibile riconoscere nel
personaggio di Foscarina,
donna al tramonto, il cui corpo “Non più giovine, ammollito da tante carezze”
non regge il confronto con quello della più giovane Donatella. Fu molto legata
a Gabriele che le fece spendere moltissimo, gettandola sul lastrico e
costringendola quasi settantenne a intraprendere una forzata tournée teatrale
in America, dove muore per una malattia respiratoria nel 1924.
Amata dal
pubblico, osannata dalla critica, Eleonora Duse instaura intensi rapporti di
amicizia e di stima con molte altre donne artiste,
scrittrici, intellettuali del suo tempo come Yvette Guilbert, Isadora Duncan,
Camille Claudel. E anche importanti amicizie amorose come quella con Lina
Poletti. Nel 1914 apre una Casa delle
attrici con annessa biblioteca, un luogo di ritrovo e di incontro che dura
purtroppo un solo anno. Per omaggiare il suo operato, il suo coraggio,
nel 1986 nasce il Premio Eleonora Duse, tra i più
rinomati nel panorama teatrale italiano. Unico riconoscimento italiano
destinato all'attrice di teatro che si è distinta particolarmente nel corso
della stagione di prosa in uno o più spettacoli in Italia o all'estero.
Numerose sono le attrici che hanno ricevuto questo riconoscimento e alcune le
incontreremo in questo excursus di donne teatrali come: Emma Dante, Laura Marinoni, Maria Paiato, Marta Cuscunà.
"Il fatto è che mentre tutti diffidano delle donne, io
me la intendo benissimo con loro! Io non guardo se hanno mentito, se hanno
tradito, se hanno peccato – o se nacquero perverse – perché io sento che hanno pianto
– hanno sofferto per sentire o per tradire e per amare ... io mi metto con loro
e per loro e le frugo, frugo non per mania di sofferenza, ma perché il
mio compianto femminile è più grande e più dettagliato, è più dolce e più
completo che non il compianto che mi accordano gli uomini".
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